I pensieri devono essere sempre in testa. A volte vengono e vanno via come un soffio di vento. Altre volte riusciamo a tenerli con noi e svilupparli. I pensieri ci formano e noi formiamo i nostri pensieri. Quando riesco li scrivo. Gli argomenti possono variare ed anche la lingua in cui penso. Benvenuti ai miei pensieri in italiano!
Anche
Matteo Renzi vuole abbassare le tasse. Dice che non è né un'idea di
destra, né di sinistra. Dice che è giusto e basta. Giusto
per chi? Cosa avremmo se si abbassassero le tasse in Italia, dove già
non riceviamo quasi nulla dallo Stato? Io vivo in Italia, ma provengo
dalla Svezia. Se ora vivessi in Svezia, pagherei meno tasse di quelle
che pago in Italia e mia figlia avrebbe persino la carta igienica
gratis a scuola! Incredibile! In Italia i genitori spesso la devono
portare, si raccoglie un fondo cassa oppure si usano fazzolettini
di carta. In Svezia – con meno tasse – si ottiene di più. Come
fanno? Forse con le magie?
Foto: flickr.com Christian Olausson
Non
so come fanno a far quadrare i conti in Svezia, ma ogni famiglia ha
persino un sussidio per ogni figlio e gli studenti del
liceo/università hanno un piccolo reddito e la possibilità di chiedere
un prestito allo Stato. Non chiedo la luna. Ma anche in Italia si
potrebbe iniziare a cambiare, magari cominciando dalle cose piccole.
Perchè nelle scuole non c'è la carta igienica? Perchè i genitori
devono fare le fotocopie a casa (molto spesso nei loro posti di
lavoro!)? Perchè bisogna pagare la mensa scolastica? E perchè
dobbiamo pagare i libri delle scuole medie e del liceo? Persino alcuni anni della scuola obbligatoria...
Foto: flickr.com Collectioseum
Come
potrà mai l'Italia competere a livello internazionale con altri
paesi se non tutti i giovani hanno gli stessi diritti? Non tutti
possono permettersi di far studiare i figli e questo non lo trovo
proprio giusto! Meno tasse? Ma perchè invece non utilizzare i soldi
che si pagano ora in modo più costruttivo? E perchè non fare in
modo di controllare meglio le persone che ancora oggi portano i
guardagni all'estero? Perchè non spendere un po' di più sulla lotta
contro la mafia?
Non
sono un'esperta di economia ma credo di avere una mente aperta. Sono
pronta ad ascoltare una persona che mi possa spiegare perchè in Italia
mancano tante cose primarie quando la percentuale media di tasse che
paga un italiano è del 48%. In Svezia la percentuale media è del 42%. La media OCSE è del 36%. Perchè gli studenti italiani devono
continuare a usare fazzolettini nei bagni delle scuole?
Ho avuto
la grande opportunità di incontrare l'autore e formatore Dain Heer
durante la sua visita a Roma. Ha passato un paio di giorni qui per il
suo tour europeo, "Assaggio dell'Essere". Avevo letto il
suo libro "Sii te stesso, cambia il mondo”. Dain è un grande
esempio di come una persona siarealmente
in grado di cambiare la propria vita. L'ho incontrato nella
hall dell'albergo dove mi è venuto incontro con un sorriso
splendente. Gentilmente mi ha condotto in un luogo tranquillo in modo
che potessimo parlare in pace e anche fare qualche video. La mia
testa era piena di domande e non vedevo l'ora di parlare con lui.
Cos'è la
nostra mente per noi? E uno dei nostri beni più preziosi oppure è
un limite? Passiamo troppo tempo a giudicare gli altri e noi stessi?
Quali conseguenze ha tutto questo? Come sarebbe se potessimo cambiare
la nostra vita semplicemente essendo noi stessi? Se giudicarelimita la nostra vita, perchè non
ce ne liberiamo? Di queste e molte altre cose abbiamo parlato per
quasi un’ora e mezza. Il Dott. Dain Heer è un uomo pieno di
energie e riesce veramente a trasmetterle!
Foto: Monica Soma
Dain ha
iniziato il suo viaggio nel 2000, quando era depresso e anche
perseguitato da pensieri di suicidio. Pochissime persone lo capivano
davvero perchè, al di fuori, sembrava che avesse una vita perfetta.
Era un medico in carriera, aveva una bella ragazza ed abitava in un
bel posto:Santa
Barbara negli Stati Uniti. Un giorno decise di cambiare questasituazione. Decise di fare qualcosa
al riguardo e così incontrò un uomo di nome Gary Douglas nello suo
studio. Gary era la persona che aveva creato il concetto Access
Consciousness – Accedi alla Consapevolezza.
Da quel giorno la vita
di Dain cambiò.
Perché Access
Consciousness – Accedere alla Consapevolezza?
Gary Douglas fondò AC
molti anni fa. All'inizio si chiamò Access Energy Transformation per
il fatto che trasformiamo energia in ogni situazione. Trasformiamo le
energie bloccate nei corpi e nella vita delle persone e questo ha
dato loro maggiori possibilità di scelta per la coscienza. Le
difficoltà provengono da incoscienza - o se vogliamo - dalla
coscienza quando scegliamo contro di essa. L'unica cosa che noi
vogliamo portare nel mondo è la coscienza e la consapevolezza. La
coscienza crea facilità ma, nel mondo, la maggior parte delle
persone stanno lottando in una vita difficile.
Uno degli strumenti
che usate in AC è fare domande. Domande non risposte - perché?
Perché le domande
danno potere mentre le risposte limitano. Quando fai una domanda si
aprono tante possibilità che vanno oltre alla conclusione. Quando si
arriva ad una conclusione, non lasciamo più spazio ad altro
che alla nostra conclusione. Chiudiamo le porte. Quando decidiamo che
cos'è per noi la realtà abbiamo un enorme potere ma, una volta che
abbiamo scelto la risposta, non vogliamo vedere più nulla. La
realtà diventa limitata perchè lo decidiamo noi. Molti pensano che
la nostra mente sia il nostro bene più prezioso, ma purtroppo spesso
diventa il nostro limite più grande.
Ci sono soprattutto
4 domande nel tuo libro che mi interessano: "Cos'è questo?",
"Cosa devo fare con questo?", "Come posso cambiarlo?",
"Come faccio a cambiarlo?". Puoi darmi qualche esempio di
come queste domande hanno cambiato la tua vita?
Oh! Letteralmente
hanno cambiato tutto! Io viaggio molto per lavoro e quando ho
iniziato a viaggiare ero stanco tutto il tempo e il mio corpo era
esaurito. Mi sono chiesto: "Che cosa è questo?" ed ho
capito che la stanchezza era una proiezione – un’opinione di
altri – non era una sensazione mia! Allora ho chiesto: "Cosa
devo fare con essa?" e mi risposi che avrei dovuto
sbarazzarmene. In un paio di settimane il mio corpo ha iniziato a
sentirsi meglio. Ho avuto più energia e mi sentii meglio. Se guardo
una foto di 12 anni fa mi vedo stanco e grasso e forse più vecchio
di adesso. E’ strano perchè ci viene sempre detto che
dovremmo avere più rughe, diventare più brutti quando invecchiamo.
Un'altra domanda
che fai spesso è: “A chi appartiene?” Mi spieghi a cosa serve
questa domanda?
Sì certamente. Il 98%
dei vostri pensieri, giudizi, sensazioni e punti di vista li abbiamo
assorbiti da altre persone. C'e uno strumento molto potente che
ci aiuta a liberarci di questi. Se ti fai la domanda "A chi
appartiene?" con un risultato di leggerezza, il risultato dopo è
questo perchè, il pensiero che avevi pensato in realtà, non era
tuo. Cerca di fare questo esercizio per tre giorni, ogni volta che
senti o pensi qualcosa che potrebbe pervenire da qualcuno che non sei
tu: i tuoi genitori, il tuo capo di lavoro, un professore a scuola o
un amico. Se fai quest'esercizio per 3 giorni dopo ti sentirai più
libero. Noi siamo delle spugne ed assorbiamo tante cose da altre
persone durante il percorso della nostra vita. Sarebbe bello se
riuscissimo ad essere soltanto noi stessi.
Foto: Monica Soma
E
se mi rendo conto che un pensiero è di qualcun altro ma mi piace? Lo
posso tenere?
Certo!
Ma ti deve far stare bene. Quando un sentimento è giusto lo sentiamo
leggero mentre quando è sbagliato ci da una sensazione pesante. La
stessa cosa accade con la verità e la menzogna. La verità è sempre
leggera mentre la bugia è pesante.
Come fai quando
incontri persone che ti criticano? Succede che la gente dice che sei
pazzo?
Certo che succede! Se
qualcuno dice che sono pazzo non parlo. Io non sono qui per
convincere nessuno. Sono qui per aiutare persone che sono disposte a
cambiare e che sono in cerca di un cambiamento nella loro vita.
Abbiamo sempre una scelta. La cosa peggiore che ci può capitare è
pensare che non abbiamo scelta. Questo è un pensiero che ti porta
direttamente alla depressione e all'infelicità. Bisogna cominciare a
cambiare questa menzogna. Dobbiamo capire che abbiamo sempre una
scelta. Quando mostriamo il coraggio, l'universo ci da coraggio.
Questo non vuol dire che dobbiamo fare le scelte stupidamente, ma
dobbiamo scegliere sempre ciò che ci fa sentire leggeri.
Ora dimmi - come si può usare
questa tecnica per migliorare la loro vita, per esempio, per perdere
peso?
Ogni volta che hai
fame dovresti chiederti: "A chi appartiene" E se senti una
sensazione di leggerezza, un pensiero che si illumina, capisci che la
fame non appartiene a te. Devi essere disposta a fare questo però.
C'era una signora nel nostro ufficio che mangiava 4-5 ciambelle al
lavoro ogni giorno. Ha fatto questa domanda ed è riuscita a perdere
tantissimi chili già il primo mese. Per perdere peso dobbiamo anche
muovere i nostri corpi. Non sono fatti per stare seduti ma per
muoversi. Quando facciamo esercizio fisico produciamo inoltre
endorfine, che ci fanno molto bene. Un'altra cosa importante da fare
è di smettere di giudicare noi stessi! Troppo spesso non facciamo
che criticarci quando ci guardiamo allo specchio. Basta! Chiedi al
tuo corpo cosa vuole e ascolta la sua risposta.
Chiedi e ti sarà
dato. Questa è un espressione della Bibbia ma che molti pensatori
usano, anche tu.
Sì. Sono poche le
persone che davvero credono in queste parole, ma vi dico che
funzionano veramente. Il fatto è che spesso chiediamo ma non ci
aspettiamo di ricevere – e quindi non riceviamo. Chiudiamo le
porte. Bisognerebbe chiedere ma con curiosità e senza trovare da
soli le risposte.
Foto: flickr.com Mr. Reverend
Intimità e
relazioni. Dici spesso che non ci dobbiamo separare da noi stessi. Mi
spieghi meglio?
Molto
spesso tendiamo a fare le cose che riteniamo rende felice il nostro
partner. Quando iniziamo un rapporto vogliamo mostrare quanto lo
amiamo e lasciamo perdere le cose che fanno bene a noi. Forse
smettiamo di andare in palestra o vedere persone che ci stanno
simpatici – specialmente se non piacciono a lui – o lei. In
questo modo divorziamo da noi stessi e non fa bene alla relazione.
Come fa una relazione a due funzionare bene se uno dei due si
cancella? Chi ama un'altra persona la vuole vedere felice! Chi ama
dice: “Amore, fai quello che ti rende felice! Io ti amo e voglio la
tua felicità!”
Hai
scritto anche di violenza domestica ed abusi in generale. Me ne vuoi
parlare?
La
violenza domestica esiste sia per uomini e donne. Quando si parla di
violenza fisica è più spesso gli uomini che sono violenti con le
donne, ma ci sono moltissimi uomini che sono vittime di violenza
psicologica. Se state vivendo in un rapporto dove siete maltrattati -
ricordate: c'è sempre una scelta migliore per voi! Dico questo,
perché lo so. Sono stato vittima di molti tipi di abuso nella mia
vita, specialmente da bambino. Dobbiamo fare una scelta, e dobbiamo
scegliere ciò che è meglio per noi.
Mi
racconti qualcosa di Dain? Cosa ti piace fare nel tempo libero? Quali
sono le tue passioni?
Ho un
sacco di passioni! Quando ho tempo mi piace cavalcare i miei cavalli.
Mi piace anche percorrere le strade velocemente sulla mia moto. E poi
mi piace andare in palestra e correre all'aria aperta.
Cosa
ti piace di più di Roma?
Amo la
storia! E anche la realtá fatta di miscuglio di antico e nuovo che
si può trovare qui a Roma. Si può veramente sentire il passato qui.
E dove si sente il passato si può anche sentire il futuro. Mi piace
anche il buon cibo ed il vino. E mi diverto andare in giro in
macchina qui a Roma. Trovo incredibile come gli automobilisti
riescano ad utilizzare ogni spazio della strada! Hanno tantissima
fantasia. Ci sono anche altri posti in Italia che amo come Venezia,
per esempio. E 'incredibile pensare come una tale città può
esistere. Tutta la città è costruita su legno!
A
novembre andrai nel mio paese di origine, la Svezia. Cosa ne pensi?
Amo la
Svezia! La prima volta che sono atterrato a Stoccolma mi sono subito
sentito a casa. Mi piace anche la gente e l'architettura. Certo, mi
piacciono anche le polpette! E trovo incredibile quante persone
svedesi si sono avvicinati ad Access. Inizialmente credevo che gli
svedesi avevano una mentalità chiusa, come se fossero abituati a
vivere in “una scatola”. In realtà sono molto aperti e curiosi.
Infine:
Pensi che le persone siano più aperte in alcuni paesi rispetto ad
altri?
Ci sono
sicuramente differenze culturali in paesi diversi, ma persone
coraggiose e curiose sono ovunque e molti di loro sono disposti a
cambiare.
Grazie
mille per aver dedicato tempo a parlare con me, Dain. Ti auguro tanta
fortuna per il futuro!
Monica Soma con Dain al workshop
Monica
Soma ci ha filmato durante l'intervista e ha scattato delle foto. Ha
anche partecipato al workshop di Dain. Mi ha raccontato che Dain l'ha
invitata sul palcoscenico e che ne è stata entusiasta. Le ha fatto
un trattamento di energia chiamato ESB, Sintesi
Energetica dell’Essere. Racconta:
"Finito
il trattamento, mi fa rialzare, apro gli occhi e vedo una sala
diversa da com' era prima. I miei occhi da fotografa (ormai) vedono
il giorno invece della sera. I volti, che mi guardano, e mi stavano
guardando TUTTI! con una presenza assoluta, esprimevano curiosità,
fascino e vita. Dain chiede a loro come mi vedevano e si alzano delle
voci esaltate e gioiose che gridano: bellissima!! E quando Dain gli
chiede se sembravo diversa da prima, mi viene da ridere, perchè vedo
quelle teste tutte allineate annuire come se fosse un' onda che gli
fa muovere la testa. Sentivo gioia pura in questo momento per me
stramagico!"
Grazie Monica per il
video, foto e il tuo feedback del workshop.
Io non ho potuto partecipare al workshop ma trovo comunque Dain una persona con molte energie e pensieri saggi che sono molto simili ai miei.
Ho
avuto la fortuna di essere invitata da Eva Bjorklund a pranzo! Che
esperienza! Mi sono messa sul treno a Roma una domenica mattina alle
7.58 per andare a Terni in Umbria, il cuore verde d’Italia, dove
Eva è venuta a prendermi in stazione. I suoi occhi blu erano
illuminati di felicità e curiosità e dopo un caldo abbraccio
abbiamo iniziato la nostra passeggiata insieme. Abbiamo passato una
giornata bellissima e mi ha fatto da “cicerone” gratis
nella bella città in mezzo al verde. Abbiamo passeggiato, ci siamo
fermate al bar e abbiamo chiacchierato di tutto e di più.
Eva ed io nella sua cucina
Eva
passa la maggior parte della giornata quando è libera nella cucina.
È una cucina molto grande e luminosa. Qui cucina, fa dolci e anche
il pane, ma è anche qui dove sta quando risponde agli e-mail dai
suoi soci e quando chatta con i suoi amici in giro per il mondo. Sul
muro tra le altre cose è appeso una mensola con degli oggetti
svedesi. È in cucina che lei mi racconta la storia interessante
della sua vita.
Una parte della cucina di Eva
Eva
è arrivata come ragazza alla pari a Firenze alcuni mesi prima di
compiere 16 anni nel 1970. Badava a tre bambini e studiava italiano
all’Università per stranieri come alunna più giovane in assoluto.
Dopodiché e tornata in Svezia e si è iscritta al liceo ma durante
ogni vacanza tornava in Italia pagandosi i viaggi con i soldi che
guadagnava come baby-sitter la sera. Dopo il liceo è stata alcuni
mesi a Roma come ragazza alla pari.
La cucina di Eva prima che inizia a cucinar
Di
nuovo in Svezia ha lavorato presso l’ospedale a Malmö e poi in un
aslio e contemporaneamente studiava italiano presso l’unversità di
Lund Nel 1979 è emigrata dalla Svezia ed ha iniziato a lavorare come
guida sulla costa Adriatica. A Riccione ha incontrato l’Amore e si
è trasferita a Terni nel 1980 e l’anno dopo si è sposata.
Insegnava inglese ai bambini ed ha anche lavorato come guida, facendo
traduzioni prima che nascesse la figlia Anna nel 1987.
In cucina è appeso una vecchia mensola per strofinacci dove Eva tiene souvenir svedesi ed italiani
Eva
aveva comunque un problema. Il suo peso aumentava vertiginosamente e
all’inizio non voleva neanche pensarci. Eva racconta:
“Durante
il mio primo anno a Terni sono aumentata 17 kg. Ho smesso di pesarmi
quando l’ago della bilancia superava i 100 kg. Dipendeva sia dal
buon cibo italiano sia da una difficile relazione con mia suocera.
Fortunatamente una mia amica mi ha accompagnata alla WeightWatchers e
lì ho imparato a mangiare in maniera buona e giusta e nello stesso
tempo ho perso peso. Dopo ho capito che il mio mangiare era un modo
per compensare un malessere e che spesso ci sono problemi piccoli o
grandi dietro il sovrappeso, raramente dipende da disfunzione. Se sei
felice devi ridere, se sei triste devi piangere, se sei arrabbiata
devi strillare ma una persona con il problema del peso mangia invece
di esprimere i sentimenti.”
Nel
2000 Eva è riuscita a perdere 27 kg grazie a WeightWatchers e le è
stata offerto un lavoro presso la loro società. Lavorava in varie
città in Umbria, Lazio e Abruzzo, un periodo era anche responsabile
del magazzino a Milano e ci andava una volta alla settimana. Si
trovava benissimo con questo lavoro, riuscire ad aiutare le persone
con il sovrappeso a mangiare il giusto e
perdere peso. Appena dopo la morte del suo papà ha ricevuto una
cattiva notizia, WeightWatchers ha chiuso l’attività in Italia e
licenziato tutto il personale.
Eva con il suo collega Pierluigi
Eva
aveva lavorato insieme ad un collega Pierluigi che anche lui aveva
perso 20 kg con lo stesso metodo. Sono stati chiamati da centinaia di
soci WeightWatchers che chiedevano il loro aiuto. Stavano cercando un
modo per continuare il loro lavoro e sono stati appoggiati dalla
psicologa Simona Marzano ad aprire la loro società AnimamagrA
(www.animamagra.it). Avevano
aiutato tantissime persone a perdere peso e volevano continuare con
questo lavoro. Continuano ad insegnare come mangiare sano e hanno
riunioni settimanali dove aiutano chi ne ha bisogno. Finora hanno
aiutato più di 100 persone a raggiungere il loro peso ideale.
“Hai
qualche consiglio da regalare a chi ama il buon cibo ma nello stesso
tempo vuole dimagrire?”
“Consiglierei
loro prima di tutto di tenere un diario alimentare dove scrivere
tutto ciò che mangiano. Almeno 30 minuti di passeggiata al giorno.
Bere ca 1 litro e mezzo -2 di acqua ogni giorno. Tre pasti principali
e due spuntini giornalieri. 2-4 cucchiaini d’olio extravergine
d’oliva al giorno. Almeno 2 porzioni di verdura e tre frutti al
giorno. Non mangiare assolutamente cibo “triste”. Attraverso
Internet si possono trovare tante ricette light e buone. Una volta
alla settimana ci possiamo permetter qualcosa di extra come per
esempio una pizza.”
Dopo
le nostre chiacchiere molto interessanti entrano in cucina il marito
e la figlia di Eva ed iniziamo a goderci un pasto favoloso che è
composto da tre portate come si usa in Italia. Antipasto è melone e
prosciutto, polpette di zucchine (ricetta dal blogg di Helena
Eriksson
Come
primo piatto degli spaghetti con dei pomodori freschi, il secondo era
petto di tacchino alla menta e l’arancia come contorno delle
zucchine grigliati. Il tutto innaffiato con del fresco vino bianco
locale. Naturalmente Eva aveva preparato una bella macedonia
per concludere il pasto. Ero piena finito il pasto ma Eva mi ha
sorriso e detto “Non ti preoccupare! Sono tutte ricette
AnimamagrA”.
Eva e la casa
Nel salotto c'è un misto di libri svedesi ed italiani
Eva
legge molti libri svedesi che scarica sul suo e-reader dalle
biblioteche svedesi, ma nella sua libreria si trovano libri svedesi e
anche italiani in un mix divertente.
Ho
chiesto ad Eva se era particolarmente affezionata a qualche oggetto in
casa e allora mi fa vedere un quadro di Stoccolma ricamato dalla sua
mamma. Eva regalò il materiale a sua mamma quando ancora viveva in
Svezia e poi sua mamma lo regalò al marito di Eva per i suoi 50
anni.
Eva ed il suo quadro preferito - ricamato dalla madre
“Eva-
puoi regalare ai visitatori del mio blogg le ricette dei tuoi
fantastici piatti di oggi?” ho chiesto prima di andare alla
stazione.
“Certamente!”
ha risposto Eva
Spaghetti alla Checca
Spaghetti
alla Checca
Pomodori
S. Marzano 2/ persona
Olio d’oliva extravergine 1
cucchiaino/persona
Basilico, origano, aglio, sale e pepe
Pecorino
grattugiato
Spellare
i pomodori dopo averli gettati in acqua bollente. Tagliare a
pezzettini, aggiungere olio,aglio spremuto, basilico tritato,
origano, sale e pepe. Condire i spaghetti e servire con pecorino
grattugiato.
Tacchino alla menta e arancia
Tacchino
alla menta e arancia 2 porzioni
Petto
di tacchino a dadini ca 300 gr
Farina 2 cucchiai
Olio di oliva
extravergine 1 cucchiaino
Burro 1 cucchiaino
Il succo di due
arance
Menta fresca tritata
Infarinare
il tacchino. Far rosolare con l’olio ed il burro in una padella
antiaderente. Salare e pepare. Bagnare con il succo di arancia e
portare a cottura. Servire con la menta tritata.
Il Signore perdona i peccati. La Chiesa
Cattolica pure. Se ti penti dei tuoi peccati il prete ti assolve. Se
hai rubato al supermercato, litigato con un collega, tradito il tuo
partner – basta pentirsene e raccontarlo al prete. Persino i
pedofili sono stati perdonati nonostante le parole chiare al riguardo
di Gesù! Puoi togliere la vita ad una persona, puoi violentare una
donna e rovinare la sua vita sessuale per sempre, puoi rompere il
naso e le costole a tua moglie, oppure sparire per sempre con
un'altra donna lasciandola sola con o
senza i bambini. Basta poi pentirsene per poter fare la Comunione.
Foto: flickr.com Dogana Veneta
Io credo fortemente nel perdono e nell'amore misericordioso. Ma non riesco a
capacitarmi del fatto che non c'è perdono per la persona che vuole
rifarsi una vita. Vi porto alcuni esempi di persone a me vicine:
Una cara amica è
stata ricoverata all'ospedale dopo molte violenze da parte
dal marito. Quando i genitori la hanno vista
con il naso rotto hanno deciso di portare
lei e il figlio a casa propria. Lei non
può più fare la comunione perchè si è rifatta una vita.
Una persona che conosco si era
sposata con un uomo che si è mostrato essere gravemente
schizofrenico. La ha minacciata con la
pistola. Dopo tanti anni ha trovato un compagno ma non può più
fare la Comunione.
Lui giocava tutti i soldi della
famiglia. Lei lavorava giorno e notte per mantenere la famiglia.
Nonostantelo amasse profondamente si è
trovata costretta di lasciarlo. Dopo anni ha avuto una storia ma non
riesce a pentirsene e quindi non può fare la Comunione.
Il marito aveva una doppia vita.
Su internet aveva un profilo con un nome falso e cercava compagni di
sesso. Aveva cominciato ad obbligare la moglie a
guardare film pornografici dopo che i bambini si erano addormentati.
Dopo una litigata lui le ha messo le mani addosso e lei lo ha
mandato via di casa. Lei preferisce non rifarsi una vita perchè
vuole poter fare la Comunione.
Foto: flickr.com Liam Kravitz
Tutti gli errori vengono perdonati
dalla Chiesa – quasi:
Avere rapporti sessuali senza
essere sposati non viene accettato, né
per relazioni eterosessuali né omosessuali
– chiaramente la situazione per gli
omosessuali è ancora più difficile perchè neanche possono
sposarsi.
Ricominciare a vivere con un'
altra persona dopo un matrimonio fallito non è amesso.
Neanche divorziare se sei sposato
nella Chiesa Cattolica viene accettato, anche se dovessi decidere di
continuare la tua vita da solo puoi
separarti, ma non divorziare.
Questa è una cosa che mi rende davvero
triste. Puoi sbagliare tutto nella vita, ma non puoi sbagliare a
scegliere la persona che porti all'altare? Spesso le persone si
sposano giovani e magari si viene a conoscersi durante il matrimonio.
Cosa fare se si scopre un marito che gioca via tutti i soldi nelle
carte? O che ti tradisce? O...che ti maltratta? Cosa fare se una
moglie va con altri uomini, si droga o non vuole figli? Beh, forse
dici tu, c'é la sacra ruota.
La sacra ruota è infatti l'unica
possibilità. Ma è veramente possibile? Se ti trovi maltrattato, tradito o
semplicemente infelice hai due scelte. Rimani lo stesso nel
matrimonio, come fanno tantissimi cattolici, o ti separi consapevole
di rimanere solo per il resto dei tuoi giorni.
Certo – puoi sempre frequentare la
Messa senza farti la Comunione. Ma perchè? Perchè i peccati di
tutti vengono perdonati tranne questo? Non meritiamo tutti di vivere
sereni?
Da
sempre nutro una passione particolare per le opere di Michelangelo.
In particolare sono affascinata dal suo David. Michelangelo è
davvero riuscito a colpire un corpo perfetto e si potrebbe
stare per ore a guardare come le vene si vedono sulle sue mani e
nello stesso tempo cercare di capire i pensieri che si nascono in
quello sguard che guarda così lontano. La prima volta che sono
andata a Firenze é stato nel 1982 e soltanto recentemente sono
riuscita a riandare nella culla del rinascimento.Un pò di tempo fa
stavo camminando per le strade della culla del Rinascimento, Firenze,
con delle mie amiche quando vidi un quadro di David stupendo. Mi sono
fermata a guardarlo per tanto tempo. Non riuscivo a staccare gli
occhi di quella rappresentazione di una statua perfetta. Sono entrata
nello studio e dentro c'erano dei quadri bellissimi! Alcuni
rappresentavano le opere di Michelangelo ma c'erano anche dei
ritratti molto belli. Mi sembrava che gli occhi delle persone mi
parlassero.
Io e le mie
amiche siamo rimaste in quello studio per un po'. Abbiamo avuto la
possibilità di parlare con l'artista, e curiosa come sono gli ho chiesto
di raccontarmi la sua storia. Tommaso Brogini, un ragazzo con
moltissimo talento ci racconta come ha iniziato a dipingere e descrive
anche il suo amore per Michelangelo.
Io - Incantata davanti a tanta bellezza e nel sentire il racconto di Tommaso
La storia
artistica di Tommaso è iniziata dopo aver passato un momento di
difficoltà dato da un coma dopo un incidente stradale. Proprio questa
difficoltà è diventata la sua virtù e gli ha aperto una strada nuova,
quella verso l’arte partendo dal disegno per riabilitare la funzione
della sua mano destra colpita da una paresi. Da allora la sua vita è
cambiata.
Una mano di David
Tommaso
racconta:
"Credo
sia questa la strada, in situazioni non facili, che a tutti possono
accadere, la possibilità di trovarci il positivo, di reagire e
quindi darsi una nuova opportunità che ci caratterizzi e ci renda
unici.
L’arte
è riuscita ad elevarmi verso qualcosa di più alto e nobile, verso
l’attenzione al soggetto, in controtendenza a ciò che sono le
aspirazioni della società che ci circonda, materialista e
superficiale. Attraverso la pittura io ricerco un’unione tra me e
il foglio o la tela che ho davanti, dedicando tanta attenzione a ciò
che disegno, dedicando attenzione al colore e all’essenza di ciò
che osservo e mi trovo davanti. Questo in contrasto con quello che
molti artisti fanno oggi, cercare di stupire, colpire/trasgredire,
ricercando uno slogan, un simbolo, un’immagine che piaccia,
ostentando una contemporaneità forzata. Questo credo si possa
definire un adeguamento forzato a ciò che sono i canoni della
comunicazione di oggi: simboli spesso omologati e vuoti, di facile
comprensione ma di dubbio contenuto.
Gli opposti
Ho
dedicato 12 anni della mia vita alla pittura a olio. Con il lavoro
che mi ha visto coinvolto nell’autunno del 2014, intitolato non a
caso La Metamorfosi (vedi le 4 immagini allegate), dove mi sono
cimentato nell’uso di materiali nuovi (inerti, resina, vetro,
tempere lavabili, foglie d’oro, d’argento e di rame), ho
chiaramente sentito il bisogno di cambiare possibilità di
espressione.
Credo
in questo senso che l’arte sia una continua ricerca di se stessi e
del proprio modo di raccontare le proprie emozioni e sensazioni. Vivo
in una continua tensione verso qualcosa che mi soddisfi sempre più e
che rifletta il mio modo di essere, in tutta la sua verità. Non
posso non parlarti dell’amore per Michelangelo Buonarroti, che ha
influenzato fin d’ora tutta la mia arte ed evidentemente anche la
mia propensione a voler esprimere me stesso con sincerità e
coerenza."
Sono
molto contenta di aver incontrato questo ragazzo. Ci mostra che si può
ricominciare. Ci possiamo tutti risvegliare e tutti possiamo imparare a dirigere i propri pensieri.
"Dobbiamo
capire che il modo giusto per affrontare i problemi sta nel saperli
studiare, penetrare e conoscere. Tu mi hai insegnato che non occorre
tagliare la testa a Golia, piuttosto studiarlo."
Diamonds - Particolare della Metamorfosi
Vuoi sapere di più? Trovi Tommaso anche su facebook: Nonfinito Studio & Art Gallery.
Ultimamente ho letto molti articoli sul fatto che nascono pochi bambini in Italia. Ci sono persino posti dove muoiono il doppio delle persone che nascono. Gli italiani sanno bene perchè non fanno più figli. Ora voglio raccontare agli italiani come potrebbe essere. E voglio raccontare al mondo come si vive da padre e da madre in Italia. Da padre? Si, da padre! In Svezia i padri hanno diritto a 60 giorni pagati da passare con il proprio figli nella prima parte della vita, in Italia il padre può prendere 1 giorno pagato al 100% nei primi 5 mesi della vita del bambino.
Vivo in Italia da tanti anni. Quando ho avuto la prima figlia il mio datore di lavoro mi ha chiesto se potessi tornare a lavorare appena tornata dall'ospedale! Ho resistito alle sue suppliche. Non sono tornata finchè la bambina ha compiuto 3 mesi. Ho usufruito di 5 mesi di maternità - 2 mesi prima della nascita e 3 mesi dopo. E sono comunque stata fortunata ad avere un posto fisso che mi dava questo privilegio. È assurdo. In Svezia, il mio paese di origine, i genitori hanno diritto a 480 giorni pagati. 60 di questi giorni sono dedicati ai padri. Nonostante questo, soltanto 24% dei padri svedesi ne hanno usufruito nel 2012. Qui potete vedere delle foto di alcuni di loro, e se riuscite a capire l'inglese potete anche comprendere le loro esperienze e pensieri su stare a casa con i figli: (Buzzfeed). Leggere queste cose mi rende orgogliosa del mio paese. Anche il padre ha il diritto di fare il genitore!
La madre spesso ha anche esigenze fisiche di volersi occupare del bambino. È più facile allattare un figlio stando a casa, ad esempio. In Italia si può usufruire delle ore di allattamento dopo i tre mesi a casa, ma è comunque complicato allattare un figlio così. Ed è difficile trovare un asilo comunale ad un figlio di 3 mesi. Trovarne uno privato può essere molto costoso. Spesso sono i nonni ad occuparsi dei bambini fino a quando possono iniziare la scuola dell'infanzia a 3 anni.
Bild: Flickr.com Stefan Almesjö
In Svezia non esiste questa mentalità. I nonni generalmente fanno...i nonni. I genitori fanno...i genitori. Sono la madre e il padre ad occuparsi del bambino ed ad organizzare le giornate. Mi hanno affascinato le foto del fotografo svedese Johan Bävman che ha cominciato a dedicarsi a fotografare padre con i figli quando lui stesso ha usufruito della paternità ed è stato a casa con suo figlio. Vorrebbe che fossero più padri a usufruire del diritto di stare con i propri figli.
Il papá Loui Kuhlau dice che non c'è mai stata nessuna discussione su chi dovrebbe stare a casa con il figlio. Era ovvio che avrebbero condiviso i giorni di congedo alla pari. "Se non avessi avuto la possibilità di stare a casa con mio figlio per quasi un anno, non avrei avuto la possibilità di conoscerlo a fondo e di capire i suoi bisogni", dice Loui.
Il padre, Samad Kohigoltapeh, ha dovuto discutere con la sua compagna per convincerla che anche lui aveva diritto di stare a casa con i piccoli gemelli per alcuni mesi. "Quando metti al mondo degli individui nuovi, devi prenderti la responsabilità per tutta la loro vita. È importante che abbiano un padre presente nell'inizio della loro vita." Mi chiedo se l'Italia arriverà mai a questo. Leggo che il padre ha diritto di stare con il proprio figlio 2 giorni nei primi 5 mesi... Dal sito dell'INPS: "Il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno. Il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio può astenersi per un ulteriore periodo di due giorni,
anche continuativi, previo accordo con la madre e in sua sostituzione
in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a
quest'ultima." Svezia 60- Italia 1. Non è calcio ma vita reale. Fonti: http://www.buzzfeed.com/lynzybilling/this-is-what-it-looks-like-when-men-are-allowed-to-take-60-d#.weA4Lz8mX3 https://sweden.se/quick-facts/parental-leave/ http://www.infoplease.com/ipa/A0934668.html http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=5804
Si vendono rami di mimosa
in ogni angolo d’Italia e l’8 marzo i ristoranti sono pieni
quando le donne escono per festeggiare. Alcuni si pongono la domanda:
Che cosa c'è da festeggiare? Le donne soffrono in tutto il mondo,
hanno stipendi più bassi degli uomini, sono ancora vittime di
mutilazione degli organi genitali e vivono in condizioni generali
peggiori degli uomini nella maggior parte del mondo. Altri vogliono
festeggiare per ricordare le mete raggiunte fino ad oggi, come ad
esempio il diritto al voto. In molti hanno combattuto per arrivare
dove siamo oggi. Tu che cosa ne pensi?
Bild: flickr.com Paloma Siro
C'é ancora molto da fare
prima che l'Italia raggiunga l'uguaglianza tra i sessi. Il 56% delle
donne sotto ai 35 anni sono disoccupate al Sud e le differenze nello
stipendio tra una donna ed un uomo sono spesso grandi. Nel 2010
soltanto il 18% dei membri del senato erano donne, una cifra bassa
paragonata con il 45% della Svezia. L'Italia è stato sempre guidata
da uomini che non si sono mai dovuti occupare della politica
familiare e questo non ha portato risultati positivi nella società.
Comunque, può valere la pena festeggiare alcuni progressi. La
violenza contro la moglie è stata proibilta nel 1963. La punizione
agli uomini che uccidevano la propria moglie, figlia o sorella si
sono prolungati dai 3 -7 anni che erano fino al 1981. La violenza
sessuale è stata riconosciuta come reato contro la persona nel 1996
e non contro la società. Ora esiste una legge che vieta lo stalking
e quindi vediamo che le cose procedono, sebbene molto lentamente.
Foto: flickr.com forget angelhead
L'idea di una giornata per
le donne nacque all'inizio del secolo scorso e nel 1911 veniva
festeggiata in quattro paesi, la Danimarca, la Svizzera, la Germania
e l'Austria. Si chiedeva tra altre cose il diritto al voto per la
donna. Il 25 marzo 1911 una fabbrica a New York si incendiò, e 123
donne e 23 uomini persero la vita, e si iniziò attivamente a
cambiare la situazione del lavoro e i diritti della donna. Poi sono
cambiate anche le leggi sul lavoro.
Si iniziava a festeggiare
la giornata delle donne in molti paesi. A San Francisco fu stipulato
un contratto che proclamava uguaglianza tra uomini e donne come un
diritto umano fondamentale. Nella prima conferenza femminile
internazionale dell'ONU in Messico 1975 si prese l'iniziativa per
stabilire una giornata internazionale per le donne e questa giornata
esiste dal 1978.
UDI, Unione Donne in
Italia è stato fondato nel 1944 su iniziativa di alcuni partiti
della sinistra
(PCI, PSI, Partito
d'Azionie, Sinistra Cristiana och Democrazia del Lavoro) ed è stato
un iniziativa loro di festeggiare la giornata delle donne l'8 marzo
1945. Dopo la fine della guerra si è iniziato a festeggiare e la
mimosa ne divenne il simbolo secondo la proposta di tre donne, Teresa
Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei. Si scelse la mimosa perchè è
semplice e cresce salvaggia in tutto il paese.
Foto: Flickr.com Carlo Sposini
Secondo me l'80% del
potere del mondo appartiene ancora agli uomini e ci sono tantissime
cose da fare per migliorare le condizioni delle donne nel mondo del
lavoro, nella società e nelle case, ma credo anche che questa
giornata sia un giorno perfetto per discutere questi questioni. Credo
che possiamo usare questo giorno per festeggiare le tante donne che
hanno combattuto e che tuttora combattono per un mondo migliore.
Penso che tutte le donne debbano essere libere di festeggiare come
vogliono, se vogliono. Magari molte di loro davvero hanno vinto
grandi battaglie negli ultimi decenni. Rispetto sia coloro che
vogliono festeggiare che quelle che preferiscono non farlo.Ma non mi
piace la commercializzazione di questa giornata.
Comunque sia la tua
opinione, ti auguro una splendida giornata!